HABITAT
Tipica pianta della macchia mediterranea, si trova nell'Italia centrale, meridionale e nelle isole. Cresce nella zona costiera della Francia meridionale, nella Spagna mediterranea e lungo le coste Atlantiche, nel Portogallo, lungo le coste del Marocco, dell'Algeria e della Tunisia, le coste mediterranee della Turchia. Il corbezzolo spesso forma delle macchie in purezza impenetrabili. Le macchie di corbezzolo sono indice di suoli silicei, sabbiosi, acidi e di esposizione fresca. Cresce fino a 8OO-1OOO m slm. Fra tutte le piante della macchia mediterranea il corbezzolo è la pianta meno esigente per quanto riguarda le temperature. Vegeta bene in consociazione con le eriche, il lentisco, il mirto, il rosmarino ed il leccio. In Emilia Romagna è presente nella parte orientale fino ai 4OO m slm. È una pianta di grande importanza forestale per la rapidità con cui cresce dopo gli incendi.
DESCRIZIONE BOTANICA
È un arbusto sempreverde di buon vigore vegetativo che in condizioni ottimali di clima e terreno può assumere portamento arboreo. L'altezza della pianta può variare da 1 m a 10 m . L'apparato radicale è espanso e pollonifero, il fusto ha corteccia ruvida e striata di colore rossastro con numerose ramificazioni assurgenti tortuose e folte. Le foglie sono alterne, obovate o lanceolate coriacea lucente nella pagina superiore e pallida in quella inferiore. Il margine è crenato, seghettato e il picciolo è corto e robusto. I fiori sono ermafroditi di colore bianco o rosa, riuniti in racemi composti, penduli all'estremità del ramo dell'anno.
Il periodo di fioritura è compreso fra ottobre e dicembre. Il calice è munito di 5 dentini e la corolla è a orciolo penta dentata. I frutti di colore rosso arancio sono prodotti dai fiori dell'annata precedente. Il frutto è una bacca globosa, sferica e appiattita alla cavità peduncolare, granulosa e tubercolata. La polpa è giallo aranciato uniformemente distribuito dall'esterno all'interno, di sapore dolce a maturità con gradevole retrogusto acidulo. Al suo interno presenta numerosi piccoli semi. L'emissione di nuovi germogli ha inizio tra la fine di marzo e l'inizio di aprile proseguendo fino alla fine di giugno. Nei mesi più caldi soprattutto nei climi aridi si verifica una stasi vegetativa riprendendo la vegetazione con le primne pioggie autunnali. Da dicembre a febbraio la pianta è in completo riposo vegetativo. Le infiorescenze appaiono dall'inizio di luglio e la fioritura avviene in autunno insieme alla maturazione dei frutti. Ogni racemo presenta 4-7 ramificazioni con 15-3O fiori ogni grappolo. L'impollinazione è entomofila (dovuta ad insetti).
Varietà
I caratteri che permettono di distinguere le varietà botaniche del corbezzolo sono i fiori e le foglie. In base alla forma e alle dimensioni dei fiori abbiamo 2 varietà botaniche: - "Typica", con foglie del fusto obovate, bislunghe e nei polloni largamente ovali e sub rotonde. La varietà è caratteristico di tutto l'areale mediterraneo. - Angustifolia, con foglie lanceolate larghe 1O, 15 mm e lunghe 4-6 cm a denti brevi ed irregolari. è tipica della Corsica. Altre varietà sono la Integerrima Sims. con foglie intere completamente bianche, forma arbustiva lenta a crescere; la varietà Rubra Ait., con fiori rosa vivo e abbondanti frutti; la varietà Croomi Hort. con fiori rosa e la varietà quercifoglia con foglie fortemente seghettate.
TECNICA COLTURALE
Propagazione
Il corbezzolo si può riprodurre per seme e moltiplicare mediante talea e polloni radicali. La semina si esegue in autunno con germinazione dei semi nella primavera sucessiva. Il trattamento al freddo del seme a 1-5°C per 3O-6O giorni favorisce il germogliamento. Molto diffusa è la tecnica di moltiplicazione mediante l'impiego di polloni radicali che isolati dalle radici in poco tempo danno origine ad una nuova pianta. La moltiplicazione per talea avviene mediante il prelievo di talee semilegnose lunghe 7-1O cm nei mesi di giugno-luglio. Le talee vengono trattate con IBA a 25OO ppm e poste a radicare in ambiente con umidità relativa intorno al 95 %. È possibile ricorrere anche alla tecnica dell'innesto.
Clima e Terreno
Il corbezzolo cresce bene nelle zone soleggiate riparate dai venti freddi su terreno non calcareo, sabbioso ricco di humus, leggermente acido. Le giovani piante soffrono il freddo nei periodi invernali e nelle zone a clima freddo vanno protette con paglia o altro materiale. Le piante adulte sopportano bene anche i freddi intensi.
Allevamento
Le giovani piantine si piantano nei mesi di marzo-aprile. La forma di allevamento più usata è quella libera ad alberello o a cespuglio. Le potature sul corbezzolo non sono quasi necessarie. Si interviene diradando i germogli troppo fitti, tagliandoli nel mese di aprile a livello del ramo che li porta. Il corbezzolo è privo di rami anticipati. L'accrescimento vegetativo annuale e il rinnovo della vegetazione avviene nel tratto apicale di ogni ramo quasi sempre in corrispondenza delle ultime 3-4 gemme. La parte basale dei rami tende così a spogliarsi, mancando di rinnovamento vegetativo. Il corbezzolo è una pianta sempreverde con foglie dell'anno precedente che cadono man mano che si formano quelle nuove. La formazione del corimbo fiorale all'apice dei rami dell'anno, provoca l'arresto di ogni accrescimento vegetativo.
Avversità
Fra le avversità di natura fungina segnalate abbiamo:
- La cercospora molleriana che si manifesta con macchie nere a contorno rotondo od irregolare spesso confluenti tra loro e occupanti parte o tutto il margine fogliare. Con l'avanzare della infezione queste macchie si seccano e nella zona centrale assumono un colore biancastro;
- La septoria unedonis, produce su entrambe le facce fogliari delle macchie a contorno angoloso di colore bruno-rossastro o violaceo. A maturazione del fungo queste macchie si presentano nella loro zona centrale di colore biancastro;
- Elsinoe mattirolianum, produce sulla pagina superiore delle foglie delle pustole rilevate di pochi mm di diametro, circondate da un alone di colore rosso o marrone. Al centro si nota una zona bianco-grigiastra;
- Coryneum microstictum, produce sulla pagina superiore delle foglie delle alterazioni caratterizzate da una zona centrale biancastra.
Questa zona è circondata da un anello scurissimo delimitato da un alone marrone rossiccio. Sulla pagina inferiore l'alterazione appare uniformemente marrone. Successivamente queste zone diventano necrotiche.
- La cercospora molleriana che si manifesta con macchie nere a contorno rotondo od irregolare spesso confluenti tra loro e occupanti parte o tutto il margine fogliare. Con l'avanzare della infezione queste macchie si seccano e nella zona centrale assumono un colore biancastro;
- La septoria unedonis, produce su entrambe le facce fogliari delle macchie a contorno angoloso di colore bruno-rossastro o violaceo. A maturazione del fungo queste macchie si presentano nella loro zona centrale di colore biancastro;
- Elsinoe mattirolianum, produce sulla pagina superiore delle foglie delle pustole rilevate di pochi mm di diametro, circondate da un alone di colore rosso o marrone. Al centro si nota una zona bianco-grigiastra;
- Coryneum microstictum, produce sulla pagina superiore delle foglie delle alterazioni caratterizzate da una zona centrale biancastra.
Questa zona è circondata da un anello scurissimo delimitato da un alone marrone rossiccio. Sulla pagina inferiore l'alterazione appare uniformemente marrone. Successivamente queste zone diventano necrotiche.
Tra gli insetti che attaccano il corbezzolo abbiamo:
- Euproctis chrysorrhoea, un lepidottero che compie una sola generazione all'anno. In giugno-luglio compaiono gli adulti i quali, dopo l'accoppiamento, depongono le uova nella pagina inferiore delle foglie o anche sui rametti. Le larve vivono gregarie rodendo le foglie e lasciando intatte le nervature e una epidermide. Questi resti vanno rapidamente a costituire dei nidi sericei entro il quale possono vivere anche diverse centinaia di larve. I nidi sericei vengono irrobustiti per superare l'inverno. Nelle zone a clima mite le larve escono anche in inverno per nutrirsi a danno delle foglie;
- Celerio lineata livornica, provoca defoliazione.
- Euproctis chrysorrhoea, un lepidottero che compie una sola generazione all'anno. In giugno-luglio compaiono gli adulti i quali, dopo l'accoppiamento, depongono le uova nella pagina inferiore delle foglie o anche sui rametti. Le larve vivono gregarie rodendo le foglie e lasciando intatte le nervature e una epidermide. Questi resti vanno rapidamente a costituire dei nidi sericei entro il quale possono vivere anche diverse centinaia di larve. I nidi sericei vengono irrobustiti per superare l'inverno. Nelle zone a clima mite le larve escono anche in inverno per nutrirsi a danno delle foglie;
- Celerio lineata livornica, provoca defoliazione.
UTILIZZAZIONE DEI FRUTTI
La pianta di corbezzolo viene speso impiegata a scopo ornamentale per il colore delle foglie, dei frutti e dei fiori presenti in contemporaneo. Viene spesso utilizzato per il rimboschimento ed il consolidamento delle dune costiere. Il frutto è largamente impiegato per usi alimentari. Il frutto è ben maturo quando ha raggiunto una colorazione rosso intensa (in questo stadio sono quasi sempre in terra). Il frutto non maturo è asprigno e insipido. Con i frutti si possono preparare marmellate, canditi o bevande alcoliche. I frutti di corbezzolo sono molto buoni se ben zuccherati con aggiunta di limone e di un buon liquore. I fiori sono visitati dalle api e il relativo miele è molto saporito e tipicamente scuro. Le foglie giovani dell'anno hanno proprietà astringenti, antisettiche, diuretiche ed antinfiammatorie; contengono un glucoside, l'arbutine, usato come disinfettante del tratto urogenitale.